Il cuore del film viaggia tra archivi e interviste, racconti memorabili e video inediti, insieme alle riprese dei luoghi della città di Napoli che più possono raccontarci la biografia di colui che è diventato un vero e proprio simbolo.
«Mario Merola è stato un grande artista e un grande personaggio, tale che per raccontarlo bisogna innanzitutto entrare nel suo mondo, in ciò che ha rappresentato e rappresenta per un intero popolo, che ha il suo cuore a Napoli ma che è disseminato in molte parti del mondo, dagli Stati Uniti all’Australia». Così il regista Massimo Ferrari introduce Il Re di Napoli. Storia e leggenda di Mario Merola, il documentario che verrà presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma il 22 ottobre.
Attraverso le testimonianze, gli archivi e i racconti di – tra gli altri – Gigi D’Alessio, Nino D’Angelo, Marisa Laurito, Maurizio De Giovanni e dei figli Francesco, Roberto e Loredana Merola, il film (scritto dallo stesso regista con Luciano Stella e liberamente ispirato all’opera letteraria Napoli solo andata… Il mio lungo viaggio di Mario Merola con Geo Nocchetti) racconta l’icona di un genere tradizionale diventato popolare grazie ai numerosi film interpretati negli anni ’70 e ’80, un figlio del popolo che, grazie al suo talento e alla sua peculiare personalità, è diventato simbolo della città di Napoli portando la canzone e la cultura napoletana in tutto il mondo.
«È il re della sceneggiata, racconta ancora Ferrari, «colui che ha fatto rinascere un genere nato nei primi anni del Novecento e lo ha portato a vette di popolarità impensabili. Il cuore del documentario viaggia tra archivi ed interviste, racconti memorabili e video inediti, insieme alle riprese dei luoghi della città di Napoli che più possono raccontarci la biografia di Merola e dunque la sua formazione: il porto, la zona delle “Case Nuove”, Piazza Mercato, la casa di Portici, la sua famosa cucina in cui ancora figli e nipoti preparano “gli spaghetti alla Merola”».